GTranslate

menu

Interpretazione e Analisi


Interpretazione e Analisi Ricerche artistiche sulla collaborazione tra saper analizzare e saper eseguire

Questo progetto di ricerca è promosso dal GATM, e guidato da un gruppo di lavoro costituito da Egidio Pozzi, Antonio Grande e Luca Marconi (definito nel seguito “GdL”). La sua attuazione avrà luogo in un primo tempo con la collaborazione di alcuni Conservatori italiani, ma si è orientati a svilupparlo ulteriormente cercando il coinvolgimento di enti di ricerca, associazioni di settore e università, per provare a dare al progetto una dimensione europea.

1) PRESENTAZIONE del PROGETTO e ARGOMENTO DELLA RICERCA

Nel corso della storia della nostra cultura musicale l’analisi è sempre stata fortemente correlata da una parte alla ricerca teorica e dall’altra alla storia della composizione, di cui ha costituito un aspetto non sempre evidente ma comunque sempre determinante. Nel primo Novecento gli studi e la produzione teorico-analitica di autori come Arnold Schönberg, Hugo Riemann e Heinrich Schenker hanno determinato una prima trasformazione della disciplina sia sviluppando contenuti e metodologie efficacissime sia imponendosi all’interno degli studi musicologici come un settore disciplinare specifico, dotato di propri specialisti, di un proprio statuto e collegato a una letteratura approfondita e multiforme. Ponendo alla base delle proprie riflessioni gli studi di questi tre autori, la disciplina teorico-analitica ha avuto nel corso del secolo un notevole sviluppo certificato dalle cattedre aperte nelle migliori università statunitensi, dalla nascita di numerosissime riviste specializzate e dal recente proliferare di settori collaterali che hanno portato alla disciplina un gran numero di punti di vista diversi e specialistici.

La ricerca analitica in prospettiva interpretativa è probabilmente uno dei settori più interessanti, anche in considerazione del parallelo aumento d’interesse da parte di musicisti e interpreti prestigiosi. Sebbene le basi di questo settore si possano comunque rintracciare negli studi dei tre autori citati in precedenza, negli ultimi decenni il settore si è ampliato non solo quantitativamente ma anche sviluppando una serie di osservazioni e riflessioni specifiche. Fin dal 1999 il Gruppo Analisi e Teoria Musicale si è fattivamente interessato di questo settore, prima proponendo uno

specifico gruppo di lavoro poi riservando al tema analisi/interpretazione ampio spazio sia nelle proprie attività di convegni e seminari, sia all’interno delle proprie pubblicazioni. Prevalentemente, nell’ambito della letteratura musicologica e delle attività didattiche sviluppate nei conservatori italiani, la relazione tra l’analisi e l’esecuzione musicale è stata considerata soprattutto nell’ambito di due filoni:

-        l’analisi per l’esecuzione, intesa come un insieme di rilevamenti analitici in grado di fornire spunti su come eseguire uno o più brani;

- l’analisi dell’esecuzione, intesa come un’indagine capace di proporre rilevamenti su una o più esecuzioni di uno o più brani.

Su questi due filoni assai meno sviluppate sono le ricerche empiriche, quali emergono, ad esempio, in recenti volumi sull’argomento, come Empirical Musicology (a cura di Eric Clarke e Nicholas Cook, Oxford University Press, 2004). L’aspetto innovativo di questo progetto di ricerca consiste nel suo tentativo di sviluppare un approccio empirico, basato cioè sulla raccolta e l’interpretazione di dati ricavati considerando pratiche analitiche e performative: più precisamente, verranno approfondite le interdipendenze che possono esserci tra rilevamenti analitici e pratiche performative cercando di mettere in relazione una analisi di un brano con una sua esecuzione e cercando di studiare tutte le fasi di questa relazione.

Sebbene il lavoro dell’analista e quello dell’interprete presuppongano l’apporto di suggerimenti provenienti rispettivamente dall’interpretazione e dall’analisi, il progetto intende approfondire l’interazione analista/interprete non tanto come aspetto psicologico o sociale, bensì al fine di individuare le modalità più efficaci nella comunicazione reciproca di informazioni performative e analitiche. Ciò si traduce in uno specifico metodo di lavoro che indica come aspetti fondamentali del progetto la collaborazione e lo scambio reciproco di informazioni, al fine di una produzione musicale più approfondita e consapevole.

Il metodo scelto si presta inoltre a valorizzare l’utilizzo della tecnologia, già da tempo entrata nel campo delle ricerche artistiche sulla musica. Ad esempio, alcune sue applicazioni potrebbero prevedere l’impiego di tastiere MIDI per analizzare con specifici dettagli le esecuzioni considerate; si possono inoltre pensare approfondimenti con dispositivi atti a rilevare l’uso della gestualità come pratica comunicativa durante la performance.

2) OBIETTIVI DELLA RICERCA e AMBITI

Questo progetto di ricerca intende studiare le relazioni che possono sorgere tra i rilevamenti di uno specialista in analisi musicale, d’ora in avanti chiamato “analista”, e le pratiche performative di uno specialista nell’esecuzione musicale (o di una formazione specializzata nell’esecuzione di musica da camera), d’ora in avanti chiamato “esecutore”

Più specificamente, il progetto di ricerca intende mettere alla prova le seguenti ipotesi:

1. se l’analisi preparata da un analista sia in grado di spingere un esecutore a rivedere quella che egli reputava essere la propria esecuzione ottimale di quel brano e a realizzare una successiva esecuzione, in quel momento da lui ritenuta la propria esecuzione ottimale di quel brano, diversa dalla precedente;

2. se l’esecuzione ottimale di quel brano da parte di un esecutore sia in grado di spingere uno studioso specialista a rivedere una propria analisi di quel brano enunciata prima di conoscere tale esecuzione, integrando così questa analisi con ulteriori rilevamenti.

L’ambito nel quale si intende applicare questo progetto di ricerca è quello della musica dove la scrittura della partitura precede la sua esecuzione, considerando casi scelti all’interno del repertorio della musica occidentale.

3) METODOLOGIA DELLA RICERCA

a) Soggetti coinvolti Ciascuna delle ricerche condotte nell’ambito di questo progetto dovrà coinvolgere l’intervento di almeno uno specialista in analisi musicale, e di almeno uno specialista nell’esecuzione musicale (o di una formazione specializzata nell’esecuzione di musica da camera) L’analista e l’interprete, separatamente, forniranno al GdL alcune risposte scritte a un questionario (inviato dal GdL dopo la loro adesione al progetto) finalizzato a rilevare la loro “condizione iniziale” (competenze analitiche, conoscenze del repertorio studiato, produzione ecc..)

b) Periodo della ricerca Nella sua prima fase di attuazione, le ricerche verranno condotte prevalentemente nel corso del 2016. La conclusione del progetto è prevista per la seconda parte del 2017.

c) Fasi della ricerca:

1. Produzioni iniziali Un analista e un esecutore, congiuntamente, scelgono un brano sul quale concentrarsi dopodichè, senza comunicarsi reciprocamente nulla sulle scelte realizzate, l’analista ne prepara un’accurata analisi scritta e l’esecutore ne registra una propria esecuzione da lui ritenuta in quel momento ottimale. La registrazione dell’esecuzione viene realizzata con la massima fedeltà possibile per disporre di tutti i dati necessari finalizzati ad ottenere un’analisi accurata.

2. Condizioni a contorno L’analista e l’interprete, separatamente, forniscono al GdL un Protocollo in risposta a un questionario inviato loro dallo stesso GdL. In esso verrà chiesto di spiegare le modalità del loro lavoro iniziale: ad esempio per l’analista quali interpretazioni ha ascoltato, se ci sono state delle analisi precedenti che sono state usate e quanto altro utile per capire come è stata fatta l’analisi. Lo stesso per

l’interprete che deve dichiarare se conosceva il pezzo e se lo ha già eseguito in concerto, se la sua interpretazione è in qualche modo collegata ad analisi, studi ed esecuzioni di altri, ascoltati o conosciuti in precedenza, e quanto altro serva per capire come è stata realizzata l’esecuzione.

3. Analisi delle produzioni iniziali I due specialisti si consegnano (e consegnano al GdL) il risultato della fase 1, consentendo a ciascuno la possibilità di uno studio e una valutazione adeguata. In particolare, l’analista realizza un’analisi dell’esecuzione consegnata mettendola in relazione alla propria visione della partitura e ne mantiene documentazione. Analogamente l’interprete prepara le sue riflessioni sulle relazioni tra la sua esecuzione e l’analisi letta, e ne mantiene documentazione.

4. Discussione delle produzioni iniziali I due specialisti si confrontano sui risultati delle fasi 1, 2 e 3 utilizzando lo strumento per il quale il brano è scritto e la registrazione dell’esecuzione consegnata, registrando e conservando tutte le discussioni orali e le comunicazioni scritte tra di loro su tali risultati, fino a rendersi conto se tale confronto spinge l’analista a rivedere la propria analisi di quel brano, integrandola con ulteriori rilevamenti e l’esecutore a rivedere la propria esecuzione di quel brano e a realizzare una successiva esecuzione che, in quel momento, diventerà l’esecuzione da lui giudicata ottimale del brano. Una sintesi della documentazione prodotta, a cura di entrambi gli specialisti, deve essere consegnata al GdL.

5. Produzioni finali Al termine della fase 4 l’esecutore registra ciò che in quel momento considera la propria esecuzione ottimale di quel brano e l’analista redige l’analisi che in quel momento ritiene essere quella ottimale del brano, corredata da riflessioni sulla sua relazione con la fase 4. Anche in questa fase, la registrazione dell’esecuzione viene realizzata con la massima fedeltà possibile per disporre di tutti i dati necessari finalizzati ad ottenere un’analisi accurata.

6. Relazione dei risultati della ricerca I due specialisti, dopo essersi consegnati i risultati della fase 5 e ritenendosi soddisfatti delle varianti inserite, comunicano pubblicamente i risultati della loro esperienza all’interno della loro istituzione o in altro luogo e ne inviano registrazione al GdL. Eventualmente, nel caso gli specialisti non fossero soddisfatti del risultato avvenuto potranno replicare una sola volta le fasi 3, 4 e 5. L’intero processo deve concludersi entro il 1 marzo 2017.

d) Alcuni studiosi, incaricati dal GATM, metteranno a confronto i risultati delle ricerche realizzate, per la preparazione di una relazione finale complessiva che sarà presentata nel corso del Convegno annuale del 2017 o in altra sede opportuna.